Il Warehouse è un club gay a Chicago in cui si balla ancora la discomusic nonostante la messa al bando di tale genere musicale dopo i fatti del "disco sucks" che ne hanno dettato la morte. Knuckles viene chiamato a diventarne il DJ resident dopo la rinuncia di Larry Levan.
A parte l'immancabile mirror-ball e i festoni tipici dell'epoca, c'era l'assoluta mancanza di arredi e di scenografie rilevanti.
A detta dei frequentatori il posto è arredato con le casse audio e la consolle, oltre che al bar.
La gente è interessata alla musica prima di tutto più che al fascino del locale: niente di più lontano dall'esagerato Studio 54 pieno di vip, di scenografie ed effetti speciali.
Roland 303
Ma la vera rivoluzione è elettronica: si scopre che utilizzando in modo non corretto un modulatore di basso creato per i musicisti di piano bar e una semplice drum machine si riesce ad ottenere il sound nuovo tanto cercato.
Sono i celebri Roland 303 e 909.
L'associazione fra basso e drum sintetico infatti è un ingrediente basilare della house e va a sopperire la mancanza di sonorità orchestrali adatte. La prima house è una disco fatta con mezzi economici, in studi casalinghi. Rimane sempre un forte riferimento con le origini disco, nonostante le contaminazioni elettroniche e l'influenza di altri generi musicali coetanei.
La gente inizia ad apprezzare il sound di Knuckles al Warehouse e in vari party privati, poi attraverso una trasmissione radiofonica, Hot Mix 5 di Farley Jackmaster Funk e Ralphi Rosario.
E' un sound ripetibile e facilmente riproducibile anche in studi amatoriali così molti iniziano ad emulare i set del Warehouse. I negozi di dischi sono affollati da persone che cercano la musica house, intendendo sia la musica che si suona al Warehouse che la musica delle feste private, che si suona appunto nelle case.
Le prime etichette discografiche house comprano i nastri dei DJ house e non corrispondono i diritti adeguati agli autori.
Così, il movimento house esplode in giro per il mondo ma gli autori sono sul piede di guerra.
E' la fuga da Chicago verso New York dove finalmente il DJ riesce ad emergere come figura carismatica.
Il DJ non è più un dipendente del club o un tecnico, ma diviene l'elemento essenziale e figura emblematica del club.
Da questo momento non è più il locale che fa tendenza, ma il personaggio che gira i dischi.
In Italia, in cui il fenomeno disco ha un seguito più allungato, giungerà nella seconda metà degli 80 e accompagnerà il passaggio alla techno che avviene intorno al 1991-92.
A parte l'immancabile mirror-ball e i festoni tipici dell'epoca, c'era l'assoluta mancanza di arredi e di scenografie rilevanti.
A detta dei frequentatori il posto è arredato con le casse audio e la consolle, oltre che al bar.
La gente è interessata alla musica prima di tutto più che al fascino del locale: niente di più lontano dall'esagerato Studio 54 pieno di vip, di scenografie ed effetti speciali.
Roland 303
Ma la vera rivoluzione è elettronica: si scopre che utilizzando in modo non corretto un modulatore di basso creato per i musicisti di piano bar e una semplice drum machine si riesce ad ottenere il sound nuovo tanto cercato.
Sono i celebri Roland 303 e 909.
L'associazione fra basso e drum sintetico infatti è un ingrediente basilare della house e va a sopperire la mancanza di sonorità orchestrali adatte. La prima house è una disco fatta con mezzi economici, in studi casalinghi. Rimane sempre un forte riferimento con le origini disco, nonostante le contaminazioni elettroniche e l'influenza di altri generi musicali coetanei.
La gente inizia ad apprezzare il sound di Knuckles al Warehouse e in vari party privati, poi attraverso una trasmissione radiofonica, Hot Mix 5 di Farley Jackmaster Funk e Ralphi Rosario.
E' un sound ripetibile e facilmente riproducibile anche in studi amatoriali così molti iniziano ad emulare i set del Warehouse. I negozi di dischi sono affollati da persone che cercano la musica house, intendendo sia la musica che si suona al Warehouse che la musica delle feste private, che si suona appunto nelle case.
Le prime etichette discografiche house comprano i nastri dei DJ house e non corrispondono i diritti adeguati agli autori.
Così, il movimento house esplode in giro per il mondo ma gli autori sono sul piede di guerra.
E' la fuga da Chicago verso New York dove finalmente il DJ riesce ad emergere come figura carismatica.
Il DJ non è più un dipendente del club o un tecnico, ma diviene l'elemento essenziale e figura emblematica del club.
Da questo momento non è più il locale che fa tendenza, ma il personaggio che gira i dischi.
In Italia, in cui il fenomeno disco ha un seguito più allungato, giungerà nella seconda metà degli 80 e accompagnerà il passaggio alla techno che avviene intorno al 1991-92.